venerdì 28 marzo 2008

I PROFUMI NELLA PUBBLICITA'


1.1 Il prodotto
Ogni profumo è un discorso, una sequenza armoniosa di note. ''Créer un parfum, c'est comme composer une musique'', afferma Ernest Beaux, il ''naso'' creatore di Chanel N°5.
Nell'Overture si diffondono le fragranze leggere ed effimere, quelle volte ad attirare l'attenzione, che crescono gradualmente, e si uniscono a quelle fiorite e speziate, meno volatili delle prime, ma capaci di dare carattere al profumo. L'armonia di fondo è data dalle note balsamiche e boisée, percettibili fin dall'inizio e che supportano tutta la costruzione ritmica. ''Mon ame voyage sur les parfums comme celle des autres hommes sur la musique''.
Comunicare un profumo è un esercizio difficile, essendo esso stesso un mezzo di comunicazione. La fragranza è nel suo flacone un contenuto, ma sulla pelle avvolge il corpo col suo aroma, diventando un contenitore e un mezzo per comunicare con gli altri.
''Le parfum me met en vitrine'' afferma Laurent Dispot, pdg Christian Dior. Il filosofo Jean-Paul Sartre, nel suo saggio su Baudelaire, definisce i profumi come Corps désincarnés. ''Ce pouvoir particuler, tout en se donnant sans réserve, d'évoquer un au dela' inacessible. Ils sont à la fois les corps et la négation des corps. Il y a en eux quelque chose d'insatisfait qui se fond avec le désir qu'a Baudelaire d'etre perpétuellement d'ailleur ''.
Il profumo prende corpo nel momento in cui sparisce, quando non è più materialmente visibile e palpabile, ossia diviene un corpo senza corpo. Un buon profumiere favorisce questa ambivalenza, conferendo alla sua creazione la maggior materialità, e allo stesso tempo l'evanescenza, che mette in scena il grande spettacolo dell'invisibile.
Il profumo è un media senza corpo, che lascia grande spazio all'immaginazione, ''è un testo aperto alle singole interpretazioni, ed in quanto tale è arte'' (Arnheim). I ''nasi'' sono artisti che compongono le loro opere mescolando le sostanze naturali e sintetiche a loro disposizione. Come esiste un continuum cromatico, una tavolozza di colori di cui il pittore si serve per le sue creazioni, esiste in natura una sequenza aromatica, dalle quale ogni ''naso'' estrae delle fragranze per comporre un profumo. Non si è ancora pervenuti alla elaborazione di un alfabeto aromatico in quanto le impressioni sensoriali del sistema olfattivo sono molto soggettive e incostanti, ma sono state individuate fino ad oggi sette famiglie che raggruppano gli odori secondo le loro affinità .
Il profumo si dirige al più ''immateriale'' dei sensi, l'olfatto,
per imporgli delle materie: fiori, legni e resine. Esso ci invade, ma per liberarci, per fare in modo che noi possiamo liberare un messaggio, comunicare. ''Le parfum est cet intérieur qui se fait extérieur: spécialment ceux (celles) dans l'interieur des quels (-lles) j'aimerais bien m'installer''. Il profumo seduce perché comunica al cervello arcaico. ''Je crois qu'un bon parfum doit avant tout dégager la toute-puissance d'une drogue. Provoquer une addiction. C'est le miracle opéré par Yves Saint Laurent avec Opium'' afferma Tom Ford ''Je crois que le nez est comme l'oeil, il est attiré par ce qui le surprend''.
Un profumo è una narrazione di esperienze fragranti che richiamano alla mente ricordi anche molto lontani nel tempo.
L'olfatto è infatti considerato per le sue capacità evocative il senso della memoria. Le molecole odorose, trasformate in impulsi elettrici, attivano dapprima l'inconscio, il sistema limbico, sede dell'emozioni e degli istinti, e solo successivamente vengono elaborati coscientemente dalla corteccia. L'immagine olfattiva viene trattata parallelamente dall'ipotalamo, dove l'odore è riconosciuto comparandolo con altri già presenti in memoria, e dall'ippocampo sede della formazione del gusto. I due sensi sono strettamente legati.
La percezione di cattivi odori e sapori è da sempre un arma di difesa dell'uomo contro le sostanze nocive alla sua salute. Esistono rapporti di sinestesia anche tra fragranze, suoni e colori. Le percezioni sonore, visive e olfattive sono infatti elaborate dalla medesima parte del cervello, il sistema limbico.

di Eliana De Paolis - Strategie di comunicazione del profumo
fonte [http://www.tesionline.it]

venerdì 21 marzo 2008

profumerie goccia una storia di successo


Sono veramente tante le profumerie a napoli ma tra tutte oggi segnaliamo le famose profumerie goccia. Dopo l'apertura della nuova e prestigiosa profumeria al centro di Napoli a piazza Amedeo, Luigi gogliettino, responsabile dell'ufficio marketing, ci ha mandato questa breve cronostoria delle loro profumerie.

1987: apre la prima Profumeria Goccia, in provincia di Napoli (Casoria)
1988: apre il secondo punto vendita, in Frattamaggiore (NA).
1990: apre il terzo p.v., in Afragola (NA)
1991: “Goccia” apre a Caserta, in corso Trieste
1993: due nuove profumerie della catena vedono la luce, sempre a Caserta (via De Gesperi e via Ferrarecce).
1996: altre due nuove aperture, in Caserta (via Salvo D’Acquisto e via Mazzini).
1998: la nona Profumeria Goccia, sesta a Caserta, apre in via Torretta, su una superficie di 350 mq.
2000: “Goccia” sbarca a Cassino, in corso Della Repubblica
2003: dopo Cassino, la decima Goccia, a Piedimonte Matese.
2004: le Profumerie Goccia aprono a Napoli: splendido punto vendita in centro città, via Ponte di Tappia.
2005: il bis a Napoli, è nella zona del Vomero, in via Scarlatti.
2006: “Goccia” ha fatto tredici: apre un gioiello nell’esclusiva piazza Amedeo.

giovedì 20 marzo 2008

Eliana De Paolis - Strategie di comunicazione del profumo


Eliana De Paolis ha scritto una tesi molto interessante sulle strategie di comunicazione del profumo. vogliamo riportare su questo blog in diverse uscite alcuni passi del suo lavoro per divulgarne la ricerca

INTRODUZIONE
Come si comunica un profumo? Quali strategie enunciative la pubblicità usa per trasmettere una sensazione olfattiva attraverso stimoli visivi? Come le categorie socio-culturali presenti nel mondo dei profumi persistono nella rappresentazione mediatica? E' possibile individuare dei termini opposti e creare una mappatura del corpus pubblicitario in esame? Queste sono solo alcune delle domande alle quali si vuole rispondere nella presente ricerca, ma iniziamo col definire l'oggetto di indagine. Non studieremo il profumo in quanto tale, ma il discorso sul profumo. Esamineremo le strategie che assicurano l'efficacia della comunicazione del prodotto in esame. Analizzeremo i modi in cui le campagne figurativizzano, ovvero mettono in scena le proprietà sensibili di un aroma, sfruttando un repertorio di temi ricorrenti, come strumento privilegiato per dare corpo all'effimero e all'invisibile.
La nostra ipotesi è che attraverso l'esame attento di un esteso corpus di campagne, realizzate in ambito internazionale, sia possibile ricostruire un universo discorsivo coerente con le sue regole e la sua articolazione interna, e allo stesso tempo autonomo rispetto ad altri discorsi pubblicitari. Il metodo utilizzato si avvale di strumenti quali la semiotica del marketing e della comunicazione e la semiotica del testo visivo per le dimensioni plastiche e figurative.
In particolare faremo riferimento all'impianto metodologico elaborato da Jean Marie Floch, Andrea Semprini, Lucia Corrain, Gianfranco Marrone e Roland Barthes.
Il primo capitolo tratta il profumo come figura pubblicitaria. Esaminiamo i brand più noti, gli slogan, i nomi, i visual e il packaging dei prodotti. Nel secondo definiamo gli strumenti semiotici che faranno da supporto all'analisi del testo: narratività, semisimbolico, analisi plastica e figurativa, efficacia simbolica, sincretismo, bricolage e sinestesia. Il terzo capitolo è dedicato alla griglia, appositamente creata per esaminare il campione e il quarto mostra l'analisi semiotica di alcune campagne pubblicitarie selezionate.
La parte finale contiene la sintesi del lavoro svolto: l'individuazione di quattro dimensioni strategiche per la comunicazione del prodotto, l'articolazione sul quadrato semiotico della categoria assiologica essere - agire e la creazione di un mapping dei valori identitari del profumo.

fonte [http://www.tesionline.it]

domenica 16 marzo 2008

Di che pelle sei



La Pelle e le sue molteplici funzioni :

• Protezione: la pelle contribuisce a difendere il corpo da germi e radiazioni solari.
• Respirazione: lascia passare l’ossigeno e libera anidride carbonica.
• Secrezione ed escrezione: attraverso le ghiandole sudoripare e sebacee la pelle espelle tossine.
• Regolazione della temperatura: con la dilatazione dei vasi sanguigni, una maggiore quantità di sangue arriva alla pelle. Questa libera calore, abbassando la temperatura corporea, anche attraverso la produzione di sudore. Al contrario con una temperatura esterna bassa, la pelle trattiene calore, che rimane nel corpo.

Di che pelle sei:

Pelle normale:
si presenta luminosa e fine. Purtroppo è il meno frequente di tutti i tipi di pelle e mostra dei pori piccoli e chiusi. Risulta leggermente più unta sul naso e sul mento, non è tuttavia né particolarmente secca né grassa. Caratteristica di persone il cui organismo funziona in piena normalità, con un metabolismo equilibrato.

Pelle sensibile:
si presenta fine e di colorito bianco-rosaceo. Mostra molto spesso sul naso e sulle guance dei capillari dilatati, che subiscono i cambiamenti di temperatura e che in alcuni casi arrivano a rompersi diventando molto visibili (couperose).

Pelle grassa:
la pelle grassa è caratterizzata dall’eccessiva produzione di sebo (sostanza grassa naturale che difende la pelle ) che le da un aspetto lucido e leggermente untuoso. I principali inestetismi causati dall’eccesso di sebo sono i punti neri ed i comedoni, meglio noti come brufoli.
L’eccessivo livello di testosterone nel sangue è spesso la causa principale della pelle grassa, sia nell’uomo che nella donna, così come le cattive abitudini alimentari.

Pelle secca:
questo tipo particolare di pelle presenta pori molto fini e sottili, quasi invisibili, è molto sensibile, disidratata e soggetta a screpolature e sfaldamenti. La pelle secca è particolarmente sensibile agli effetti degli agenti atmosferici (sbalzi di temperatura, freddo, caldo). Tale tipo di pelle va lavata con acqua tiepida per evitare di incidere sulla sensibilità della stessa. La pelle secca rispetto agli altri tipi di pelle, tende a segnarsi precocemente.
STRUCCARSI

Idratarla, nutrirla, truccarla va bene: ma alla sera la pelle va assolutamente struccata, anche se non c’è l’abitudine a truccarsi: smog, polvere ed anche la normale rigenerazione quotidiana della pelle producono delle scorie che vanno eliminate almeno due volte al giorno, mattina e sera.
Quando la pelle è pulita, respira meglio ed è molto più ricettiva ai trattamenti successivi.

Ci sono vari tipi di struccanti, da scegliere in base ai gusti ed ai tipi di pelle:

Acqua detergente: adatta a tutti i tipi di pelle, è preferibile limitarne l’uso a quando si ha poco tempo, perché non assicura una pulizia profonda dell’epidermide.
Su applica sul viso con un dischetto di cotone ma senza strofinare. Il nostro consiglio è EAU MAGIQUE DEMAQUILLANTE di DIOR.

Gel: perfetto per pelli grasse o miste, va usato con parsimonia da chi ha la pelle secca; si applica sul viso inumidito e si massaggia fino a formare una morbida schiuma, poi si risciacqua con acqua fresca. Il nostro consiglio è SHISEIDO PURENESS DEEP CLEANSING FOAM.

Mousse: soffice e spumosa, si stende sul viso umido e si toglie con l’acqua. Adatta s tutti i tipi di pelle, da un’immediata sensazione di freschezza. Nello specifico consigliamo la MOUSSE CLARTE’ di LANCOME.
In entrambi i casi , i prodotti schiumogeni non vanno adoperati al contorno occhi, bensì, uno struccante specifico.

Il latte detergente
È il prodotto detergente per eccellenza, da utilizzare in abbinamento con il tonico. Ne esistono di due formulazioni: la prima, più cremosa che non si risciacqua ed è più adatta per un profilo di pelle normale / secca; la seconda, di consistenza più fresca e leggera, idrosolubile, per un profilo di pelle normale / grassa, o per chi non vuole rinunciare al piacere dell’acqua. Le formulazioni per pelli secche contengono agenti detergenti delicati ed idratanti, quelli per pelli grasse hanno un’azione purificante e seboregolatrice. Nel caso di una pelle secca l’ideale è CREAMY CLEANSING EMULSION di SHISEIDO BENEFIANCE, che risulta essere una vera e propria coccola ; per una pelle mista-grassa è nato GEL DE LAIT MAGIQUE di DIOR, fresco e leggero, è anche facile da rimuovere.

Come si applica?
Per applicare il latte, non bisogna utilizzare batuffoli di cotone, che lasciano pilucchi e sfregano un po’ troppo la pelle: è preferibile utilizzare i dischetti di ovatta.
In alternativa è possibile usare l’apposita spugnetta che permette di stendere e rimuovere alla perfezione il detergente: dev’essere però lavata ogni giorno con uno shampoo neutro perché può essere terreno favorevole per germi e batteri.

Il tonico
Di solito è un gesto che si tralascia per mancanza di tempo o per pigrizia, ma passare il tonico sulla pelle dopo averla struccata è una fase fondamentale delle operazioni di pulizia.
Infatti il tonico serve a:

• ristabilire il ph della pelle, alterato dal detergente usato.
• Eliminare lo strato superficiale di sebo e cellule morte.
• Eliminare ogni residuo di trucco e latte detergente, lasciando così la pelle perfettamente pulita.
• Ossigenare la pelle riattivando la circolazione superficiale
• Richiudere i pori dando alla pelle un aspetto più compatto ed uniforme.

Il tonico può essere alcolico, più adatto per pelli grasse o miste, dall’effetto lievemente astringente, che aiuta a chiudere i pori dilatati, oppure analcolico, per pelli secche o delicate, solitamente a base di acqua di rose e sostanze calmanti ed addolcenti, come camomilla e hamamelis. Per le prime c’è LANCOME PURE FOCUS, lozione bifasica con polveri in sospensione per garantire un effetto mat più a lungo. Per le seconde, sempre di LANCOME c’è TONIQUE DOUCEUR, che regala benessere iniziando proprio dal gesto della bonificazione.

Come si applica?
Va posta qualche goccia su un dischetto di cotone e picchiettata sul viso senza strofinare. La pelle va poi asciugata con una salvietta, poiché l’umidità può disidratarla.

A CURA DI CHIARA DELLE PROFUMERIE GOCCIA

Giorgio Armani presenta bronze mania skin tints



Giorgio Armani rivela il segreto dell’abbronzatura mediterranea naturale senza sole e presenta bronze mania skin tints, i nuovi, impercettibili gel teintée per la pelle.

Un colore semitrasparente altamente innovativo che colora istantaneamente la pelle con un velo di abbronzatura mediterranea naturale, non coprente, che dura tutto il giorno.

Esclusivo colore mediterraneo tono su tono
Per la prima volta una straordinaria combinazione Armani di tinte idrosolubili e pigmenti minerali finissimi Micro-fil con la texture fresca di un gel. I colori idrosolubili si fumano in modo naturale sulla pelle, per una colorazione immediata, delicata, che dura tutto il giorno.
(questi gel teintée, benché siano a lunga tenuta, si possono togliere facilmente con un normale prodotto struccante)

Il colorito mediterraneo Armani
I pigmenti minerali Micro-fil sono abbinati a particelle riflettenti, per un risultato luminoso e naturale.
La pelle risplende istantaneamente con un’abbronzatura mediterranea tono su tono.

Una texture e un effetto finale impercettibili
La formula leggera e fresca lascia l’effetto nudo di un’abbronzatura naturale. Il makeup risulta naturale e semitrasparente, la texture è impercettibile, non è coprente, ed è possibile sfumare il prodotto all’infinito, senza che si accumuli.

Le straordinarie tonalità abbbronzanti Armani
Una linea completa di colori naturali tono su tono, ispirati alla luce calda delle coste italiane.
Disponibile in quattro tonalità che vanno da un leggero colorito estivo ad una intensa abbronzatura mediterranea.

Bronze mania skin tints, il segreto di un’abbronzatura mediterranea naturale, senza sole.


Mediterranean Sun Palette
Accessorio indispensabile con Bronze Mania Skin Tints, l’ombretto e polvere abbronzante Mediterranean Watercolor Eye Shadow, aggiunge un ulteriore tocco di seducente fascino solare. I suoi colori scintillanti dalla calda sfumatura bronzo evocano il luccichio degli scogli sul mare, nel caldo torrido del sole italiano.

Questo ombretto in polvere superidescente produce effetti infiniti. Si può usare asciutto, per creare un delicato accento iridescente, oppure bagnato, come eyeliner o ombretto per un colore brillante più intenso e a lunga tenuta.

A CURA DI CHIARA DELLE PROFUMERIE GOCCIA